Dermatite atopica e psicosomatica

27Mag, 2022

Essere o non essere una malattia psicosomatica è il comune dilemma che caratterizza molte malattie, non solo la dermatite atopica.

Dal sondaggio effettuato nel gruppo Facebook Psicologia e Malattie della Pelle risulta chiara la confusione dei pazienti: un 50% sostiene che la dermatite atopica sia una malattia psicosomatica e uno stesso 50% afferma la tesi opposta.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza!

Luigi Scoppola, medico psichiatra e profondo conoscitore delle malattie psicosomatiche, nel suo interessante articolo “Psicosomatica e Psicoanalisi” pubblicato sulla rivista Psicobiettivo del 2009, afferma:

Le ricorrenti incertezze sulla natura del problema psicosomatico, quali vengono riproposte dalle attuali tendenze culturali a proposito dell’atteggiamento chiaramente contraddittorio che la scienza stessa ha nei confronti della visione globale della psicosomatica, collocano questa nell’area del paradosso non soltanto della scienza ma anche della clinica.”

Oggi, dunque, la psicosomatica rappresenta una disciplina dalle tinte contraddittorie e paradossali ma quali sono le sue origini?

L’alba della psicosomatica

Correva l’anno 1968 e il biografo e critico letterario americano Walter Jackson Bate nella sua opera dedicata al poeta britannico Samuel Taylor Coleridge sostiene:

Fu lo stesso Coleridge a coniare il termine ‘psicosomatica’ un secolo prima che venisse adottato dal mondo medico.

E’ quindi dal pennino di un poeta inglese che prende vita per la prima volta la parola “psicosomatica”.

La definizione descrive la relazione fra emozioni e malattia fisica in maniera decisamente simile alla lettura dei medici sensibili, contemporanei al poeta.

Come afferma John Nemiah nella prefazione al volume di Graeme J. Taylor Medicina psicosomatica e psicoanalisi contemporanea lo studio sistematico dei “disturbi psicosomatici” si colloca agli inizi degli anni ’30.

Un piccolo gruppo di psichiatri, oltre all’interesse per le nevrosi e le psicosi, comincia a subire il fascino per la componente emotiva delle malattie somatiche.

La visione psicosomatica del tempo prevede:

  • una gamma di personalità associate a specifiche malattie
  • disagi emotivi connessi all’insorgenza o al peggioramento di tali malattie

Negli anni ’50 la medicina psicosomatica diviene una specializzazione clinica il cui paradigma teorico di base è rappresentato dal concetto psicoanalitico di conflitto psichico inconscio.

Con il tempo la comunità scientifica comincia a supporre che i disturbi psicosomatici non siano causati da conflitti psichici inconsci, piuttosto comincia a farsi strada l’ipotesi che si tratti di un difetto di funzionamento dell’Io, meglio definito dal concetto di alessitimia.

Il concetto di alessitimia

E’ il 1973 quando lo psichiatra di Boston Peter Sifneos dopo aver osservato numerosi pazienti psicosomatici identifica il termine alessitimia: a (mancanza), Lexis (parola) Thymos (umore o emozione), vale a dire mancanza di parole per esprimere il proprio stato emotivo.

L’alessitimia, pertanto, rappresenta una difficoltà nel riconoscere, esprimere e distinguere le diverse emozioni e sensazioni corporee.

In Italia circa il 10% delle persone soffre di alessitimia e numerosi studi associano l’alessitimia con malattie dermatologiche quali: dermatite atopica, psoriasi, alopecia areata, vitiligine, orticaria cronica.

La funzione della regolazione emotiva

Il concetto di alessitimia è inoltre connesso a quello di disregolazione emotiva, vale a dire un difetto della funzione di regolazione affettiva e/o emotiva.

Per funzione della regolazione affettiva, in breve, si intende la capacità dell’individuo di regolare i propri stati interni, tollerare le emozioni negative compensandole con quelle positive, senza ricorrere a stimoli esterni come persone, luoghi, oggetti oppure azioni comportamentali disfunzionali (mangiare, assumere sostante o atti autolesionistici).

Le progressive scoperte sul funzionamento del cervello, pertanto, hanno arricchito la psicosomatica con ulteriori acquisizioni scientifiche, avvalorando la tesi che salute e malattia non possano prescindere dal benessere/malessere delle relazioni nelle quali l’individuo è immerso: legami affettivi dai quali il soggetto è regolato a livello emozionale, oppure dis-regolato sia a livello psichico che somatico.

Già alla fine del XVIII secolo il poeta Coleridge scrive all’amico Charles Lloyd:

conosco moltissimi medici, sono animali di superficie: dato che hanno sempre impiegato la loro mente sul Corpo e sulle Viscere, e immaginano che nell’intero sistema delle cose non ci sia altro che Viscere e Corpo.”

Oggi i clinici sono più informati, illuminati e contaminati dalla “cosa psichica”, ma ancora troppo spesso, quando si parla di malattie della pelle, l’attenzione è al Corpo e alle Viscere.

Non è mai abbastanza ridondante continuare a ribadire che la fisiopatologia delle viscere e del corpo NON è separabile dall’esperienza dell’uomo e dalla sua vita di relazione.

La dermatite atopica, dunque, è una malattia psicosomatica?

Prima di partire per un lungo viaggio, Prima di non essere d’accordo
Prova ad ascoltare un po’ di più, Non è facile però ……

Seguimi sulla pagina Facebook Amici per la Pelle

Iscriviti al gruppo Facebook Psicologia e Malattie della Pelle

Bibliografia

Scoppola L. (2009), Psicobiettivo, volume XXIX, 2, Confronto.

Bate W.J. (1968), Coleridge, New York, Macmillan.

Taylor G.J. (1987), Medicina psicosomatica e psicoanalisi contemporanea, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1993.

Coleridge S.T. (1796), Lettera a Charles Lloyd del 14 novembre in Collected Letters of Samuel Taylor Coleridge, Vol. I a cura di E.L. Griggs, Oxford, Clarendon Press, 1966, p. 256.

Grandi I. (2003), Prima di partire per un lungo viaggio.