Eczema, psoriasi e acne sono le più comuni dermatosi ma quale è l’impatto psicologico sui pazienti?
Le malattie della pelle sono al quarto posto nel mondo come malattie riconosciute aventi il maggiore impatto sulla qualità della vita.
Il più vasto studio epidemiologico nazionale “Obbiettivo Pelle”, effettuato dalla Società francese di dermatologia (SFD), ha recentemente pubblicato nuovi rilevanti dati scientifici.
I risultati messi in evidenza dalla Società francese di dermatologia mostrano che le tre malattie più comuni della cute l’eczema, la psoriasi e l’acne colpiscono più di 8 milioni di francesi. Esse causano “conseguenze gravi e sottovalutate sulla vita quotidiana dei pazienti e non sono considerate una priorità di salute pubblica“, sostiene la SFD.
Inoltre, continua la SFD, tali malattie “non si limitano esclusivamente a problemi estetici e di stigmatizzazione”, ma possono essere potenzialmente gravi, invalidanti e dolorose, con conseguenze complesse e sottovalutate sulla vita personale e professionale delle persone che ne sono affette.
Per quello che riguarda la dimensione del dolore e del disagio il 50% dei pazienti riferisce dolore e disagio, a volte estremi.
Il 42,4% dei pazienti sostiene di avere difficoltà a svolgere le proprie attività quotidiane (lavoro, studio, lavori di casa, attività familiari o hobby).
Ansia e depressione sono riferiti dal 51,84% dei pazienti, in alcuni casi addirittura livelli di ansia e depressione estremi.
Uno su quattro pazienti ha richiesto un arresto del lavoro fino a 4 settimane negli ultimi 12 mesi.
Infine, tali patologie della cute rendono chi ne affetto vulnerabile rispetto ad altre generali condizioni morbose. Pertanto le persone affette da psoriasi soffrono il doppio di incidenti cerebrovascolari, depressione, malattie reumatiche, digestive e respiratorie rispetto alle persone prive di tale patologia. Coloro che soffrono di eczema tendono a sviluppare malattie respiratorie e digestive tre volte di più delle persone prive di tale disturbo della cute.
A sostenere la complessità dei dati raccolti dalla SFD l’affermazione del sociologo Stéphane Héas “tali patologie sono fonti di stigma, esclusione e perdita di autostima.”
Sarebbe auspicabile anche per la popolazione dei pazienti italiani avviare ricerche e raccolte dati che mirino a focalizzare l’attenzione in merito all’impatto dell’eczema, della psoriasi e dell’acne sulla qualità della vita quotidiana dei pazienti e delle loro famiglie, al fine di avviare programmi di cura multidisciplinari, centrati sul benessere complessivo della persona e volti a ridurre e contenere i disagi emotivi, relazionali, lavorativi connessi al decorso cronico di tali patologie.
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Fonti: Comunicato della Società francese di dermatologia (SFD), 28 novembre 2017.