Allergia alimentare ed eczema
La dermatite atopica del bambino talvolta può essere aggravata da allergia alimentare. A sostenerlo è il Prof. Patrick Tounian pediatra nutrizionista dell’Ospedale Tousseau di Parigi che riassume in semplici 7 passi come fare chiarezza sulla questione dermatite atopica e allergia alimentare:
1) Consultare il pediatra
Il pediatra indicherà un allergologo che sottoporrà il vostro bambino a delle prove allergiche. Le prove allergiche sono del tutto innocue per il bambino, non comportano dolore o stress. Se i risultati saranno positivi sarà necessaria la temporanea eliminazione di tali alimenti dalla sua dieta.
2) Reintegrare gli alimenti eliminati
Allergia al latte vaccino: integrare l’alimentazione
con un sostituto a base di idrolisati, che non contiene le proteine
responsabili della reazione allergica! A partire da 8-9 mesi potrà
essere prescritto un supplemento di calcio.
Allergia all’uovo: sostituire questo apporto di proteine con carne, pesce e prosciutto.
Allergia al pesce: è importante sopperire alla mancanza di omega 3. Dare al bambino un cucchiaino da cafè di olio di colza o di noci
Allergia al grano: sostituire questo cereale ricco di glucidi complessi con riso, quinoa, grano saraceno o teff
3) Aumentare la tolleranza agli alimenti
Aumentare la tolleranza agli alimenti a cui il bambino risulta allergico con la desensibilizzazione.
Solitamente la maggior parte delle allergie alimentari scompaiono spontaneamente:
latte vaccino intorno ai 18 mesi, uova sui tre anni, grano un anno dopo
l’eliminzaione totale dell’alimento. Se entro tali periodi il bambino
fosse ancora allergico agli alimenti può essere utile fare ricorso alla
desensibilizzazione. Si tratta di una procedura espletata negli ambulatori di allergologia pediatrica degli ospedali.
L’allergologo somministrerà piccole dose dell’alimento verificando la reazione del bambino. La procedura che comincerà in ospedale proseguirà a casa e avrà una durata di circa sei mesi. Uno studio pubblicato nel gennaio 2013 sulla Revue Française d’Allergologie riporta i seguenti risultati in relazione alla desensibilizzazione: per quello che riguarda il latte vaccino la tolleranza aumenta dopo la procedura di ben 10 volte; la tecnica risulta efficace dal 60% al 100% dei casi, per le arachidi; e nel caso delle uova l’efficacia si attesta su una percentuale del 70%.
4) Anticipare l’allergia a partire dalla gravidanza
Se ci sono nella vostra famiglia dei casi di allergia alimentare è possibile ridurre la probabilità che anche il vostro bambino ne sviluppa una. Si consiglia alla futura mamma di mangiare di tutto! L’introduzione di una vasta gamma di alimenti durante la gravidanza aumenta la tolleranza alimentare nel bambino!
5) Allattamento esclusivo almeno fino a quattro mesi
Inoltre attualmente gli allergologi sono concordi nel sostenere l’importanza dell’allattamento esclusivo, almeno fino al 4° mese di vita del bambino: l’immunità che il latte materno facilita risulta essere un importante fattore protettivo affinchè il bambino non sviluppi un’allergia alimentare
6) Diversificare gli alimenti dal quarto mese
Un altro importante consiglio è quello di iniziare al 4° mese la diversificazione degli alimenti. L’introduzione di uova, pesce, frutta esotica in piccole dosi, faciliterà la tolleranza del bambino verso tali alimenti. Le quantità di alimento assunte saranno infatti di gran lunga inferiori a quelle che il bambino assumerebbe in età più tardiva (8-9 mesi). Gli specialisti raccomandano inoltre di dare uno alla volta tali alimenti e alla minima reazione del bambino consultare il pediatra!
7) Attenzione alle false allergie
Alcuni alimenti (fragole, cioccolata, ananas, pomodoro, formaggi come brie o rochefort) potrebbero provocare la comparsa dell’eczema facendo supporre una reazione allergica. In questo caso il bambino ha una reazione a tali alimenti ma non si tratta di allergia! Queste manifestazioni sono denominate false allergie. La reazione è provocata dall’istamina contenuta in tali alimenti. Solitamente i sintomi scompaiono nel giro di poche ore. E’ comunque buona regola ridurre la quantità dell’alimento assunto dal vostro bambino. In questi casi non è da applicare l’esclusione totale dell’alimento dalla dieta del bambino.
Grazie a questo prezioso materiale del Prof. Patrick Tounian mi auguro di essere di aiuto a tutte quelle mamme che cercano di districarsi nel complesso dilemma tra dermatite atopica e allergia alimentare.
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