L’ approccio integrato e multidisciplinare è quello attualmente ritenuto a livello scientifico più efficace per curare la dermatite atopica del bambino (Hachem et al. 2020).
La dermatite atopica del bambino si manifesta sulla pelle ma non è SOLO una questione di pelle. Fattori allergici come acari della polvere o peli del cane e del gatto, fattori ambientali come il clima e la temperatura, detergenti aggressivi o indumenti sintetici, possono complicare lo stato di infiammazione della cute atopica. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nell’andamento della dermatite atopica soprattutto per quello che riguarda alcuni cibi che tendono a favorire uno squilibrio della microflora intestinale. Inoltre anche stress e fattori emozionali posso influire negativamente sulla cute del bambino.
Come saggiamente afferma il poeta romano Orazio “chi ben comincia è a metà dell’opera” per cui per ottenere risultati efficaci nella cura della dermatite atopica del bambino è innanzitutto necessario partire con un metodo specifico costituito da tre passi:
Primo passo
Il primo passo da fare è quello di formulare un piano di trattamento personalizzato e multidisciplinare costruito a seconda dell’età del bambino e delle caratteristiche della forma di dermatite atopica da cui è affetto (lieve, media, severa, con allergie/senza allergie).
Il piano di trattamento personalizzato e multidisciplinare prevede il coinvolgimento di almeno 4 figure professionali: dermatologo, allergologo, nutrizionista e psicologo/psicoterapeuta esperto nella cura della dermatite atopica e nel coordinare il lavoro di equipe della cura.
In generale il piano di trattamento personalizzato e multidisciplinare formulato dallo psicologo è il risultato di un’indagine intesa ad approfondire alcune specifiche tematiche quali ad esempio:
- Sei soddisfatta/o della cura che ti ha indicato il tuo dermatologo? Le informazioni che ti ha fornito sono efficaci nel trattare la dermatite atopica o ancora non hai ben compreso cosa fare quando il tuo bambino si gratta e quando la notte non dorme?
- Hai consultato un allergologo?
- Pensi che tuo figlio/a abbia anche qualche specifica allergia?
- Hai effettuato una consulenza nutrizionale?
- Pensi che certi stati emozionali come l’ansia, la rabbia o lo stress influenzino la dermatite atopica del tuo bambino?
Il piano personalizzato e multidisciplinare ti permetterà finalmente di conoscere a 360° la dermatite atopica e di utilizzare un metodo di cura integrato ed efficace costruito su misura per il bambino e la sua specifica tipologia di eczema atopico.
Secondo passo
La dermatite atopica è una malattia che tende alla cronicizzazione e nel 60% dei casi si risolve entro l’adolescenza. Ma come convivere con la dermatite atopica per anni e forse fino all’adolescenza?
Oltre quindi ad acquisire un metodo di cura chiaro e preciso è importante anche che poter ricevere un sostegno ed un accompagnamento adeguato soprattutto all’inizio della cura e durante le fasi di riacutizzazione della dermatite atopica (inverno e primavera).
Alcuni semplici e brevi questionari come ad esempio il Dermatitis Family Impact Questionnaire (Lawson et al. 1998) potranno essere utili per valutare l’impatto dell’eczema del tuo bambino sulla famiglia e sulle attività quotidiane quali: la preparazione dei pasti, il sonno, le attività di svago, ecc. .
Se sei il genitore di un bambino di età compresa tra 0 e 4 anni grazie alla compilazione dell’Indice della qualità di vita in dermatologia pediatrica (Lewis-Jones et al. 2001) sarai in grado di valutare quanto la dermatite atopica del tuo bambino influisca sul suo sonno, sulle sue attività del giorno, sui pasti, ecc.
Questi strumenti permetteranno di valutare i miglioramenti dell’eczema del bambino e aiuteranno a non scoraggiarsi e a mantenere un atteggiamento di speranza e di fiducia nei confronti delle cure.
Inoltre grazie a questionari specifici per la misurazione della qualità di vita del bambino e dell’adolescente come il Children’s Dermatology Quality of Life Index (Lewis-Jones & Finlay 1995) è possibile aiutare i piccoli ed i ragazzi ad esprimere l’eventuale disagio creato dalla malattia della pelle nelle attività quotidiane e nelle relazioni con i coetanei.
Terzo passo
Curare la dermatite atopica in maniera efficace significa soprattutto trovare delle soluzioni valide per il prurito ed la discontinuità del ciclo del sonno. Molto probabilmente il prurito causa disagio durante il giorno, ma soprattutto nelle ore serali e durante la notte. I frequenti risvegli e le ore di sonno perse possono causare difficoltà scolastiche e/o difficoltà di attenzione e di concentrazione. Inoltre la discontinuità del sonno può creare alterazioni dell’umore rendendo il bambino irritabile e affaticato.
Fin dall’inizio della cura quindi è consigliabile, al fine di evitare di cadere in malsani circoli viziosi, acquisire delle tecniche per gestire il prurito del bambino e delle tecniche per attenuare l’influenza del prurito sul ciclo del sonno. In breve questi strumenti permetteranno di:
- chiarire cosa fare e cosa evitare quando il bambino si gratta;
- imparare tecniche alternative al grattamento;
- acquisire tecniche per aiutare il bambino a rilassarsi e a calmarsi quando ha prurito;
- apprendere strategie per interrompere il circolo vizioso prurito-sonno;
La dermatite atopica del bambino è una malattia complessa, ma vivere meglio e bene con la dermatite atopica è possibile se fin dall’inizio della cura viene utilizzato un approccio integrato e multidisciplinare.
Bibliografia
Hachem M.E. et al. Pruritus in pediatric patients with atopic dermatitis: a multidisciplinary approach – summary document from an Italian expert group. Italian Journal of Pediatrics 2020;46:11.
Lawson V. et al. The family impact of childhood atopic dermatitis: the Dermatitis Family Impact questionnaire. British Journal of Dermatology 1998;138:107-113.
Lewis-Jones M.S. et al. The Infants’ Dermatitis Quality of Life Index. British Journal of Dermatology 2001;144:104-110.
Lewis-Jones M.S., Finlay A.Y. The Children’s Dermatology Life Quality Index (CDLQI): initial validation and practical use. British Journal of Dermatology 1995;132(6):942-9.